Carapina: l’alleata del gelato artigianale

Quando si ha una gelateria una questione essenziale è quella che interessa la conservazione del gelato. Uno degli accessori più utilizzati è la carapina, che rappresenta un’alleata eccellente per mantenere il gusto del gelato artigianale sempre impeccabile. 

In questo approfondimento vediamo meglio insieme di cosa si tratta e perché predisporla all’interno delle vetrine della propria gelateria.

Cos’è la carapina per gelato?

Il gelato si trova esposto nelle comuni gelaterie secondo due modalità: le classiche vaschette senza copertura oppure i non meno tipici pozzetti, all’interno dei quali sono contenuti contenitori metallici dalla forma cilindrica dotati di coperchio. Quest’ultimi sono le carapine.

La carapina appare fin dal primo colpo d’occhio elegante e bella, con un’ordine e un’estetica minimale tutta sua: non a caso diverse attività hanno scelto di farne un tratto, anche stilistico, distintivo.

Rappresenta, quindi, una soluzione gradevole come non mai dal punto di vista estetico anche se può venire scartata per un fattore piuttosto pratico: ogni volta che si mette il gelato su un cono o una coppetta si rivela necessario aprire il coperchio e poi richiuderlo.Un gesto a cui, comunque, nel giro di poco tempo ci si abitua, anche perché il gusto, il colore, l’aroma e la consistenza che presentano i gusti custoditi nelle carapine appaiono impareggiabili.

Il gelato, nella carapina, è una sorta di diamante grezzo, meno visibile di quello in vaschetta ma decisamente più buono. Vediamo meglio perché.

Perché utilizzare la carapina per contenere il gelato

Lasciando il gelato esposto all’aria delle vetrine refrigerate lo si mette a contatto diretto con l’aria. In questo modo si troverà a ossidarsi, e nemmeno nel giro di non molto tempo. L’ossidazione è un fenomeno che non preserva le qualità organolettiche di qualsiasi alimento, gelato compreso, le quali si alterano. 

La soluzione ottimale per ovviare a tale problematica? Quella che permette di realizzare la carapina, appunto, predisponendo una conservazione al buio, in contenitori che sono isolati e ben coperti per la gran parte del tempo. A essere preservata è la qualità del gelato davvero artigianale, prodotto utilizzando composti che vedono l’impiego di una bassa percentuale di sostanze per la conservazione e la stabilizzazione.

Il risultato è, quindi, quello di un gelato buono, bello, perfetto dal punto di vista della consistenza e, non meno importante, sano, dal momento che viene limitata fortemente la proliferazione superficiale di microorganismi nocivi.

E se non si utilizza la carapina?

Le conseguenze, nel caso di un gelato artigianale di alto livello per il quale non si usa un bancone gelato con la carapina sono tutt’altro che positive. Il prodotto, infatti, perde di freschezza, volume, andando incontro ad alterazioni che interessano la qualità complessiva nonché parametri come gusto, profumo, calore e consistenza (quest’ultima meno fragrante e ben più asciutta).

Un fenomeno tipico che riscontra un gelato che è stato troppo a contatto con l’aria è la formazione all’interno di piccoli cristalli di ghiaccio: qualcosa che si rivela non solo spiacevole al palato ma anche in relazione alle proprietà tipiche del prodotto.

Conclusioni

Quando si parla di gelato la carapina è un accessorio, ma non un semplice accessorio, potremmo dire con un gioco di parole. 

Questo perché permette di conservare il gelato in maniera ottimale, preservandolo da luce e aria. Facendo sì che arrivi al cliente nella sua forma più autentica, genuina, in una parola impeccabile.